• Maurizio Lo Nobile@mastodon.uno
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    17 days ago

    @informapirata @lavoro
    Mica solo gooooogle. In Italia sta accadendo lo stesso utilizzando la rimozione dello smartworking come mobbing e invogliare i dipendenti a dare le dimissioni.
    Alcune aziende pubblicano ormai annunci di lavoro solo in full presenza alla faccia del 2025 e pur professandosi come “aziende pro benessere dei dipendenti”

    • perry@poliverso.org
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      17 days ago

      @maulonobile

      nel mondo civile, invece (vedi Spagna), questo tipo di lavoro è in aumento e basta guardare il sito “tecnoempleo” per rendersene conto da soli.

      Notare anche le retribuzioni, più alte rispetto all’Italia, ma quello ormai va sans dire.

      @informapirata

      • Maurizio Lo Nobile@mastodon.uno
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        17 days ago

        @perry @informapirata
        Perdonami ma da proprietario di Galgo, quando vedo la parola “civile” affiancato dalla parola “Spagna” mi viene il ribrezzo.
        Anyway, La tendenza a rimuovere lo Smart non è solo italiana, è globale. I motivi sono economici: PIL e mobbing.
        Vedremo se anche la Spagna quando sarà in recessione invertirà la rotta.

        • perry@poliverso.org
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          16 days ago

          @coffyman Lo Nobile

          Non so chi o cosa sia Galgo, ma permettimi di tenermi la mia opinione. La Spagna in materia di lavoro ha tanto da insegnarci. Se non altro perché è in vigore il salario minimo.

          Poi possiamo parlare delle tutele dei diritti femminili, della nuova legge sullo stupro, i processi che non durano 20 anni, il matrimonio egualitario e tante altre cose.

          La Spagna è, generalmente, un Paese più civile del nostro specialmente in questo momento.

          @informapirata ⁂ ⁂

    • cage@mastodon.bsd.cafe
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      17 days ago

      @Lucatermite
      >
      > @informapirata @lavoro fanno bene, lo smart working al 100% è la morte del lavoro come strumento di crescita personale,

      Io invece mi dolgo della mia ancor superiore mancata crescita personale, causata dall’obbligo di dover lavorare. 😉

      Ciao!
      C.

    • Oloap :mastodon: :proton:@mastodon.uno
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      17 days ago

      Ha ragione @Lucatermite io non faccio testo visto che sono il mio capo, tuttavia lavorare solo da remoto, senza le interazioni in presenza con i colleghi limita la crescita professionale, soprattutto dei più giovani che non hanno la possibilità di “rubare il mestiere” come si diceva una volta ed essere aiutati in tempo reale in caso di difficoltà. I rapporti commerciali si costruiscono nel tempo, c’è chi è portato e chi deve imparare e non lo puoi fare a distanza

      @informapirata @lavoro

    • MrAnto@mastodon.uno
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      17 days ago

      @Lucatermite @informapirata @lavoro Da persona che ha svolto entrambi (pre e durante COVID da remoto e adesso in ufficio) preferisco davvero essere in ufficio, la cosa che è cambiata è che le gente pensa che io sia reperibile H24, quindi anche fuori ufficio e ferie…

        • MrAnto@mastodon.uno
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          16 days ago

          @informapirata @Lucatermite @lavoro Concordo pienamente con te ma è nel mio caso e nella tipologia di lavoro/persone con/per cui lavoro (essezialmente clinica). Ma il lavoro da remoto ha in molti casi enfatizzato questo fattore perché “tanto sei a casa” e in alcune aziende è stato così. Poi sul remoto potrei essere d’accordo ma non a casa, in un coworking, in un ufficio o in un’altra stanza, a casa è davvero non sentire il passaggio delle ore. Però è come la vedo io e per come sono fatto.

    • s1m0n4@ohai.social
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      17 days ago

      @Lucatermite @informapirata @lavoro a mio parere è difficile per alcuni tipi di personalità, più diffusi in Europa meridionale che settentrionale. Gli estroversi fanno fatica, gli introversi, invece, adorano il lavoro da remoto.

      Sennò non si spiega come tantissimi progetti open source possano andare avanti con collaboratori sparsi in tutto il mondo che non si incontrano mai.

      Poi bisogna anche valutare gli strumenti messi a disposizione e come il lavoro da remoto viene gestito.

    • absc@fedi.abiscuola.com
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      17 days ago

      @Lucatermite @informapirata @lavoro

      Esticazzi, ce lo scriviamo?

      Io la crescita personale la trovo negli amici e nelle persone care, nei libri e sí, anche nelle conversazioni su internet.

      Saresti in grado di spiegare come, di preciso, essere obbligato a frequentare degli open space puzzolenti contribuirebbero alla crescita personale di una persona? A scuola non hanno imparato a studiare, queste persone? Non hanno amici al di fuori del lavoro?

      Io ho un sospetto. Quando leggo di persone che scrivono di un obbligo necessario per mangiare come “luogo per sviluppare le capacitá di interazione e apprendimento”, mi vengono in mente alcune opzioni:

      • Queste persone hanno sempre e solo dedicato la vita al lavoro.
      • Odiano la propria famiglia (se ne hanno una).
      • Vivono in una casa demmerda.
      • Dato il punto uno: non hanno hobbies, amici, o interessi, al di fuori del loro datore di lavoro.

      Di qui, si vuole obbligare chi ha una vita al di fuori del lavoro piena e soddisfacente a fare da paicoterapeuta a gente incapace di relazionarsi con un pesce rosso.

      Hint: se vuoi “imparare a relazionarti”, vai al bar, prendi una birra e parla con altre persone.

      Il lavoro è una transazione e se ti do dei risultati soddisfacenti, non vedo perché debba lavorare anche per migliorare l’inettitudine altrui allo studio, o alla vita sociale.