Google chiede ad alcuni dipendenti che lavorano da remoto di tornare in ufficio o di perdere il lavoro
Google chiede ai dipendenti di tornare in ufficio tre giorni a settimana
I diversi team avranno mandati leggermente diversi
A coloro che non saranno disposti o non saranno in grado di aderire alla nuova politica verrà chiesto di andarsene.
@informapirata @lavoro
Mica solo gooooogle. In Italia sta accadendo lo stesso utilizzando la rimozione dello smartworking come mobbing e invogliare i dipendenti a dare le dimissioni.
Alcune aziende pubblicano ormai annunci di lavoro solo in full presenza alla faccia del 2025 e pur professandosi come “aziende pro benessere dei dipendenti”nel mondo civile, invece (vedi Spagna), questo tipo di lavoro è in aumento e basta guardare il sito “tecnoempleo” per rendersene conto da soli.
Notare anche le retribuzioni, più alte rispetto all’Italia, ma quello ormai va sans dire.
@perry @informapirata
Perdonami ma da proprietario di Galgo, quando vedo la parola “civile” affiancato dalla parola “Spagna” mi viene il ribrezzo.
Anyway, La tendenza a rimuovere lo Smart non è solo italiana, è globale. I motivi sono economici: PIL e mobbing.
Vedremo se anche la Spagna quando sarà in recessione invertirà la rotta.@coffyman Lo Nobile
Non so chi o cosa sia Galgo, ma permettimi di tenermi la mia opinione. La Spagna in materia di lavoro ha tanto da insegnarci. Se non altro perché è in vigore il salario minimo.
Poi possiamo parlare delle tutele dei diritti femminili, della nuova legge sullo stupro, i processi che non durano 20 anni, il matrimonio egualitario e tante altre cose.
La Spagna è, generalmente, un Paese più civile del nostro specialmente in questo momento.
@informapirata ⁂ ⁂
@informapirata @lavoro definisci “chiede” 😂
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@Lucatermite
>
> @informapirata @lavoro fanno bene, lo smart working al 100% è la morte del lavoro come strumento di crescita personale,Io invece mi dolgo della mia ancor superiore mancata crescita personale, causata dall’obbligo di dover lavorare. 😉
Ciao!
C.deleted by creator
Ha ragione @Lucatermite io non faccio testo visto che sono il mio capo, tuttavia lavorare solo da remoto, senza le interazioni in presenza con i colleghi limita la crescita professionale, soprattutto dei più giovani che non hanno la possibilità di “rubare il mestiere” come si diceva una volta ed essere aiutati in tempo reale in caso di difficoltà. I rapporti commerciali si costruiscono nel tempo, c’è chi è portato e chi deve imparare e non lo puoi fare a distanza
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@Lucatermite @Paoblog @informapirata @lavoro
Mi infilo in questo scambio di idee da pensionato 🥴Quello che mi è mancato da subito una volta liberato dall’orario fisso di lavoro è stato il poter guardare negli occhi una persona umana e scambiare parole dal vivo.
Incontro egualmente persone nella vita da pensionato
ma non abbastanza
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@Paoblog però il lavoro remoto non significa mica che non incontri i clienti presso il loro ufficio
@informapirata ti faccio un esempio, in tutta la mia carriera lavorativa sono andato dai clienti solo due volte.
Io in ufficio ero comunque da solo ed essendo l’azienda di famiglia, nell’altro ufficio non avevo colleghi, ma familiari, quindi con dinamiche diverse, ma non era un lavoro che richiedeva contatti fisici esterni.
Resta il fatto che il lavoro (anche) in presenza ti abitua a gestire i conflitti personali ovvero anche con pari grado.
@Paoblog @informapirata @Lucatermite @lavoro Penso che non si possa fare una regola unica per tutti. Io vivo a Vigevano ma l’azienda per cui lavoro ha sede a Modena, sarebbe un po’ complicato per me fare il pendolare o il trasfertista per più giorni a settimana (a meno di un consistente aumento di stipendio). (1/2)
@Paoblog @informapirata @Lucatermite @lavoro
Certo, la mia formazione professionale è avvenuta in precedenza ma anche qui ho dovuto imparare cose nuove, con momenti di formazione online; quindi si cresce sempre, è impossibile restare fermi se si vuole continuare a lavorare. Pensate a quale grande opportunità per il sud se le aziende del nord permettessero il telelavoro ai propri dipendenti di origine meridionale, per fare un esempio.
(2/2)deleted by creator
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@Lucatermite mi hai ricordato che voi Sardi, alla fine degli anni 90, grazie a Tiscali avevate una connettività migliore rispetto al 95% della popolazione italiana e L’Unione Sarda era praticamente l’unico quotidiano italiano online!
PS: approfitto della tua sardità per farti una domanda: perché l’accento di Dorgàli è diverso da quello di Tìscali?
@fumettidifam ma infatti il lavoro remoto è uno svantaggio solo per le aziende scarse; la aziende migliori, col lavoro remoto, fanno fuochi d’artificio
@Lucatermite il lavoro ibrido è la mejo cosa, ma tra lavoro remoto e in presenza, sempre meglio il primo
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@Lucatermite @informapirata @lavoro Da persona che ha svolto entrambi (pre e durante COVID da remoto e adesso in ufficio) preferisco davvero essere in ufficio, la cosa che è cambiata è che le gente pensa che io sia reperibile H24, quindi anche fuori ufficio e ferie…
@MrAnto perdonami: questo non è un problema del lavoro remoto, ma risiede in un’insufficiente “educazione al lavoro” da parte tua e dei tuoi colleghi/clienti/fornitori 😅
@informapirata @Lucatermite @lavoro Concordo pienamente con te ma è nel mio caso e nella tipologia di lavoro/persone con/per cui lavoro (essezialmente clinica). Ma il lavoro da remoto ha in molti casi enfatizzato questo fattore perché “tanto sei a casa” e in alcune aziende è stato così. Poi sul remoto potrei essere d’accordo ma non a casa, in un coworking, in un ufficio o in un’altra stanza, a casa è davvero non sentire il passaggio delle ore. Però è come la vedo io e per come sono fatto.
@Lucatermite @informapirata @lavoro a mio parere è difficile per alcuni tipi di personalità, più diffusi in Europa meridionale che settentrionale. Gli estroversi fanno fatica, gli introversi, invece, adorano il lavoro da remoto.
Sennò non si spiega come tantissimi progetti open source possano andare avanti con collaboratori sparsi in tutto il mondo che non si incontrano mai.
Poi bisogna anche valutare gli strumenti messi a disposizione e come il lavoro da remoto viene gestito.
@Lucatermite @informapirata @lavoro
Esticazzi, ce lo scriviamo?
Io la crescita personale la trovo negli amici e nelle persone care, nei libri e sí, anche nelle conversazioni su internet.
Saresti in grado di spiegare come, di preciso, essere obbligato a frequentare degli open space puzzolenti contribuirebbero alla crescita personale di una persona? A scuola non hanno imparato a studiare, queste persone? Non hanno amici al di fuori del lavoro?
Io ho un sospetto. Quando leggo di persone che scrivono di un obbligo necessario per mangiare come “luogo per sviluppare le capacitá di interazione e apprendimento”, mi vengono in mente alcune opzioni:
- Queste persone hanno sempre e solo dedicato la vita al lavoro.
- Odiano la propria famiglia (se ne hanno una).
- Vivono in una casa demmerda.
- Dato il punto uno: non hanno hobbies, amici, o interessi, al di fuori del loro datore di lavoro.
Di qui, si vuole obbligare chi ha una vita al di fuori del lavoro piena e soddisfacente a fare da paicoterapeuta a gente incapace di relazionarsi con un pesce rosso.
Hint: se vuoi “imparare a relazionarti”, vai al bar, prendi una birra e parla con altre persone.
Il lavoro è una transazione e se ti do dei risultati soddisfacenti, non vedo perché debba lavorare anche per migliorare l’inettitudine altrui allo studio, o alla vita sociale.
@informapirata @lavoro capperi proprio disumani eh a chiedere ben tre giorni di lavoro in sede… mostri che non sono altro!1!1!!1